In data 21/05/2020 si è tenuto, presso la sede istituzionale della Fondazione Navarra (Ferrara), un convegno riguardante la costituzione di un comitato tecnico-scientifico volto alla promozione dell’agricoltura conservativa nella provincia ferrarese. L’evento, promosso dal geom. Alberto Cavallini (già vicepresidente dell’Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo – A.I.G.A.Co.S.), ha visto coinvolti, oltre al responsabile scientifico del gruppo operativo SaveSOC2 (prof. Gianluca Bianchini), gli esponenti di svariati ambiti, quali: dott. Claudio Scalise di SG Marketing Agroalimentare S.r.l.; dott. Paolo Mantovi, ricercatore presso Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA, ing. Filippo Zanella, rappresentante di BiokW; dott. Luigi Fenati e dott. Marco Rivaroli, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Navarra; Francesco Pastò, direttore generale della Pastò Agricoltura S.r.l.; dott. agr. Guido Garbellini, capo Ufficio Strutture Confagricoltura Ferrara.
Durante l’incontro si è discusso degli aspetti ambientali ed economici dell’agricoltura conservativa e, in particolare, delle tecniche di lavorazione verticali (vertical tillage). Il vertical tillage, oltre alle classiche lavorazioni contemplate in agricoltura conservativa, ricorre a operazioni che non creano alcuna forma di compattazione del suolo, lavorando i primi centimetri di suolo mediante utensili a disco (3 – 10 cm) o ad àncora (15 – 20 cm). In questo modo si riescono a ottenere: un aumento della capacità di conservazione della sostanza organica e dell’umidità del terreno; un aumento della biodiversità sopra e sotto la superficie del suolo; una migliore gestione dell’avvicendamento colturale e più appropriata gestione dei fertilizzanti; un aumento dell’efficienza della produzione agricola tramite la riduzione del tempo di lavoro nella preparazione del terreno; una diminuzione delle emissioni di CO2 da parte del suolo e delle macchine agricole.
Durante l’incontro si è parlato inoltre della mancanza di un punto di aggregazione fra i diversi attori del panorama agricolo provinciale e regionale, che possa occuparsi degli aspetti della gestione della risorsa suolo, promuovendo il trasferimento delle tecniche che ne favoriscono la conservazione a coloro che operano sul campo e, al contempo, facilitando la divulgazione dei risultati della ricerca scientifica in maniera innovativa e intuitiva. Lo sviluppo sostenibile, in Italia come in Europa, è un obiettivo raggiungibile grazie all’introduzione dell’agricoltura conservativa quale nuovo sistema di produzione che protegge l’ambiente e salvaguarda il reddito degli operatori agricoli. Inoltre, l’applicazione di questa serie di tecniche potrà essere facilmente monitorata in modo da permettere l’individuazione e la conseguente valorizzazione degli agricoltori più virtuosi.
Le idee e i contenuti sviluppati durante l’esperienza SaveSOC2 hanno fornito notevoli spunti d’interesse al dibattito, a testimonianza del fatto che la visibilità offerta da simili progetti PSR è fondamentale per promuovere nuovi rapporti e collaborazioni tra gli organismi regionali e gli operatori del settore agricolo.
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